venerdì 16 settembre 2016

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Ci siamo addentrati nella zona pedonale, piena di bancarelle e negozietti etnici. Un tale ci ha piazzato sotto il naso un panino che odorava di muffa ed ha cominciato a berciare che era ottima carne di Wiggo e che costava poco. E' bastato lo sguardo dall'alto in basso di Ryo per farlo allontanare.
Non si è perso d'animo, però: ha subito adocchiato un altro potenziale cliente. Poveretto, non lo invidio proprio.

In questo quartiere la folla è decisamente eterogenea. Tutti vagano per le strade alla ricerca di qualcosa: chi cerca un locale dove divertirsi, come i turisti con gli occhi puntati alle varie insegne luminose, chi invece punta le tasche dei ricchi stranieri, come i ragazzini che si aggirano tra la folla. E poi c'è quel coglione del nostro incursore, che si rigira tra le mani alcune fiches da 500 crediti. 

Spero tanto che gli piantino un coltello tra le scapole, così almeno imparerà una lezione importante: mai farsi vedere troppo sicuri di sé.

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Strano, avrei scommesso che il primo a perdere il portafoglio sarebbe stato il nostro "caro" Ryo. E invece Scarlett ha appena sollevato un ragazzino, colto in fragrante mentre tentava di infilare la mano nella tasca del suo giubbino.
Lo sguardo terrorizzato del ragazzo è decisamente più eloquente delle parole che gli escono dalla bocca: "No, signora! Non mi strappi gli organi, signora!" continua ad urlare. Se fosse stato beccato da un'altra "vittima", probabilmente ora starebbe facendo compagnia ai topi dentro ad un canale di scolo. Che bambino fortunato!

Dato che Ryo non sembra intenzionato ad interpretare la sua parte, gli darò io una controllatina. Magari Scarlett è l'unica che si è accorta dell'attività del ragazzino. Forse gli trovo addosso i portafogli di tutta la squadra. Non sarebbe un bel biglietto da visita.

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Sette portafogli -non i nostri-, due penne d'oro, tre Rolex, varie dosi di droga di colori differenti, alcuni preservativi, due coltelli a farfalla dal manico in finto avorio ed un po' di noccioline.
Mica male, per un ragazzo di strada! Potremmo quasi assumerlo...

Ryo gli ha allungato circa 200 crediti in fiches, ed il piccolo ladruncolo è sparito in un vicolo, grato per avere ancora tutte le sue dita integre. Un gruppetto di altri ragazzini ha osservato tutta la scena ed è scoppiata a ridere. Alcuni ci hanno mostrato il pollice alzato.

Forse per un po' verremo lasciati in pace, sempre che ora non ci considerino la "sfida del giorno".

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Dopo aver oltrepassato una bancarella con tanti bicchierini esposti, pieni di un liquido rossastro simile all'aranciata -il cartello recitava "succo di granchio"-, ci infiliamo nel vicolo indicato dal ragazzino che abbiamo pagato per guardarci la macchina.
Due persone, vestite di scuro e dall'aria minacciosa, fumano appoggiate alla parete di un edificio. Ryo avanza senza nemmeno badarli, mentre noi ci disponiamo in formazione tattica: uno davanti al nostro "capo", uno di fianco, io dietro; impugnatura del calcio stretta, dito fuori dal ponticello.
Dopo un rapido sguardo capisco che non siamo in un vicolo qualsiasi: quattro telecamere, mascherate da scatole di derivazione, coprono tutta la zona e non sembrano esserci angoli morti. Di sicuro sono state piazzate da un professionista.

Ed i tipi all'ingresso della laterale non sono soli: altre due guardie controllano l'unica porta di metallo visibile, inoltre ci sono altri due tizi in fondo al vicolo, vicino all'altra uscita. Tutti con la giacca di una taglia più grande, gonfia per la presenza di un giubbotto antiproiettile mal celato.

Parecchia gente per un "semplice" locale fuori dal centro.

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Ryo ha scambiato un paio di battute con una delle guardie all'ingresso, che l'ha squadrato da capo a piedi. Quando ha notato le fiches tra le dita del nostro "capo", la porta si è magicamente aperta. Potere del denaro...

Immagino che tutti i locali in cui si faccia uso di Cerebros abbiano lo stesso schifoso aspetto. E la stessa clientela. Musica a tutto volume, immagini di corpi che si dimenano e tanfo di sudore e alcool. Questo è ciò che ci ha appena investiti, uscito dritto dritto da quella maledetta porta. 

La miscela "esplosiva" del locale mi disgusta, sento già lo stomaco che si contorce in preda alla nausea. E purtroppo so che dovremo infilarci lì dentro, non c'è altra via per trovare le informazioni che ci servono.
Per me è incomprensibile come Ryo si sia abituato a tutto questo, come faccia a trovarlo... piacevole.

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Ryo ha chiesto un po' di privacy per vedere se qualcuno si avvicina per offrirgli qualche servizio o... merce particolare. Detto fatto, ci sistemiamo in piedi attorno ad un tavolino ed ordiniamo del caffè. Berith fa per sedersi, ma gli intimo di rimanere in piedi: non siamo qui per svagarci, e nessuna guardia del corpo in servizio si "accomoda" mentre il proprio capo si sta divertendo.

Dobbiamo essere pronti ad intervenire, tanto più in questo schifo di posto.

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Sono bastati pochi minuti per far sì che Ryo ottenesse quello che voleva. Che, purtroppo, non è quello per cui eravamo venuti qui. Si è infilato in un'alcova per "divertirsi" con una delle cameriere, vestite (se così sì più dire) con la classica divisa dell'Ottavo Giorno: mutandine, stivali e guantini.

Berith sostiene che dobbiamo far finta di distrarci per permettere a chiunque sia interessato a Ryo di avvicinarsi indisturbato, ma secondo me è solo una scusa. Si vede che ha solo voglia di bere.

Evito di discutere -tanto non mi ascolterebbe- e mi guardo intorno. C'è parecchia altra gente che si "diverte": una piccola folla di uomini è assiepata attorno al palco dove si stanno esibendo alcune ballerine (non posso biasimarli, le evoluzioni delle ragazze farebbero invidia ai maestri di arti marziali); altra gente sta bevendo al bancone, mentre in una zona più distante alcuni MERCs in licenza stanno cercando di conversare, attività parecchio difficile dato il volume della musica.

Sembra quasi un locale normale, se non fosse per la presenza di una dozzina di alcove con le tende tirate. Data l'immobilità delle tendine, direi che non stiano "consumando" nel senso più comune del termine. E più probabile che siano immersi nell'esperienza di Cerebros.

Speriamo che Ryo non decida di... "immergersi". Se lo fa, giuro che lo lascio qui, alla mercé della malavita del posto.

5 commenti:

Nicholas ha detto...

Ecco i nostri mercenari di ritorno dalla pausa estiva.
Cmq ogni volta che si entra in un locale sordido finisce allo stesso modo, che sia un bordello del 1600 o un futuristico boudoir i personaggi finiscono sempre per farsi beccare con le "brache calate".

andrea ha detto...

Era da un pezzo che non scrivevo... questo stile è un casino, per ogni post ci metto più di un'ora!

Comunque correre dietro ad ogni gonnella (o forse sarebbe meglio dire ad ogni mutandina) è la specialità di Ryo!

rocco ha detto...

non vedendo più post temevo che le indagini si fossero impantanate...ed invece si sente già il profumo di "indagini non convenzionali" in corso di sviluppo... a quando la rissa?

Scarlett ha detto...

Noi siamo professionisti! niente risse XD

andrea ha detto...

I professionisti non fanno risse, se non per uno scopo preciso... fanno ben altro!

Di peggio, s'intende. =P